A SMALL COLLECTION OF ANTIQUE SILVER
AND OBJECTS OF VERTU

un articolo di Giorgio Guida e Giorgio Busetto - www.silvercollection.it
per ASCAS - Association of Small Collectors of Antique Silver
a small collection of antique silver and objects of vertu
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UN ANTICO OGGETTO LITURGICO: LA 'PACE'


La 'pace' è una tavoletta eucaristica decorata sulla parte frontale con una scena sacra, che veniva baciata dal sacerdote celebrante la messa e veniva poi offerta al bacio degli altri officianti ed infine dei fedeli.
Era infatti chiamata 'osculum pacis' o 'tabella pacis' ed entrò in uso nel secolo XIII, a sostituire l'antico bacio della pace che aveva luogo prima della comunione.
Tra le più antiche testimonianze dell'uso della 'pace' è la menzione dell'osculatorium negli statuti dell'arcivescovo di York Walter de Gray (1250).
Le 'paci' erano generalmente rettangolari (ne esistono anche semplari rotondi), con una piccola base in basso e un manico a voluta nella parte superiore, che le permettevano di reggersi sollevata, assolvendo anche le funzioni di altarolo portatile.
Fu realizzata in diversi materiali (oro, argento, bronzo, avorio, vetro) e diverse tecniche (sbalzo, bassorilievo, niello, incisione, smalto), spesso congiunte tra loro nello stesso esemplare. (Dizionario di Antiquariato - A. Vallardi-Garzanti, Milano 1992)

Qui sotto sono illustrate alcune 'paci' in argento di produzione veneziana del XVIII secolo



The Virgin Mary with Children and Saints Our Lady and Dead Christ
Vergine e Bambino con San Rocco
e San Lorenzo
Vergine Maria con Cristo deposto
The Virgin Mary with Children Our Lady and Dead Christ
Vergine e Bambino Pietà


Italian silver 'pax' 1617 L'oggetto che si presenta nel dettaglio è invece di produzione genovese, realizzata in lamina d'argento sbalzata e cesellata del peso di gr. 220, alta cm. 26 (compreso il Crocefisso che invece è fuso su una croce laminata). La placca sbalzata è invece alta cm. 16,5 e larga cm. 15 nel suo punto massimo.
Iconograficamente rappresenta la morte della Madonna adagiata sul letto e la sua ascesa al cielo.
Questa iconografia riprende quella di una antica icona di stile bizantino-orientaleggiante conservata nel Santuario di Nostra Signora di Montallegro a Rapallo, che raffigura appunto l'ascensione di Maria.
Ai lati della scena due Santi: quello di sinistra con la croce potrebbe essere San Giovanni Battista e quello a destra col bastone pastorale San Rocco.


 
 a member of the Confraternity
Nelle sporgenze laterali due 'confratelli'
a member of the Confraternity genuflessi: quello di destra con abiti più svolazzanti ed apparentemente più femminili potrebbe essere una 'consorella'.

L’iscrizione sulla base:

SOCIET (IS) societatis
DISCIP ( M) disciplinatorum
RAP (I) Rapalli
ELEEM (A) elemosina (nti)
1617

sta ad indicare che l’oggetto è stato commissionato da una Confraternita, ossia una 'Casaccia' (Societatis Disciplinatorum) che aveva come finalità il rigore morale, la penitenza (flagellazione) e la carità (elemosina) che svolgeva la propria missione in un Oratorio detto “Dei Bianchi” (forse per il colore delle vesti) tutt’ora presente a Rapallo.

'torretta' hallmark Sulla sinistra in basso è presente il punzone 'torretta' e sulla destra le iniziali dell'argentiere C B che secondo una tesi di laurea sugli 'Argentieri genovesi del I e II seicento' portano ad attribuire l'opera ad una orafo fiammingo Cornelius Braj presente a Genova nella prima metà dei '600.
Ad avvalorare l'attribuzione ad un artista fiammingo l'errore della doppia EE nell'iscrizione ELEMOSINA.



silversmith C B



back view with the handle A rendere eccezionalmente raro questo esemplare è la datazione 1617 che lo pone tra i 'torretta' datati più antichi al punto che neppure nella pur prestigiosa collezione della Cassa di Risparmio di Genova e Imperia si trovano esemplari di sicura datazione così antichi.
L'avvento della 'Repubblica Democratica Ligure' del 1798 e più tardi l'occupazione Napoleonica ha in parte risparmiato gli argenti in possesso dei privati e quelli liturgici delle Chiese ma ha totalmente espropriato tramite editti e rifuso per 'far cassa' gli argenti devozionali (tra cui appunto le 'paci') di tutte le Confraternite religiose 'non strettamente necessari al culto' e cioè il calice, l'ostensorio ed il turibolo.
Sono così stati razziati e rifusi le mazze processionali, le corone di spine, i chiodi delle croci processionali ed i tre cantonali, le paci e tutto quanto facente parte dell'arredo.

 
Giorgio Guida e Giorgio Busetto - © 2005 -
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